Il progetto di partecipazione dell’Italia, approvato dagli organizzatori di Expo 2020 Dubai, interpreta coerentemente la sfida lanciata dal tema e dai sottotemi di Expo Dubai, proponendo un modello di partecipazione come motore di sviluppo sostenibile, capace di generare valore condiviso con gli altri partecipanti dell’Esposizione Universale del 2020.
Il Padiglione Italiano a Expo Dubai consoliderà l’eredità di Expo Milano 2015 portando avanti la visione dello sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite verso il modello di Creazione di Valore Condiviso.
Il Padiglione Italia sarà collocato nel sito di Expo 2020 Dubai, tra le aree tematiche “Opportunità” e “Sostenibilità”, in un’area del sito di grande attrattività, anche in relazione ai flussi di visitatori previsti: sorgerà su un lotto di 3.420 mq e intercetterà il traffico di pubblico in uscita dal Padiglione degli Emirati Arabi Uniti (distante circa 250 metri) e in transito verso il North Park, uno dei principali spazi verdi e meeting point di tutta l’area espositiva di Expo Dubai e destinato ad ospitare grandi eventi e manifestazioni pubbliche. Il progetto prevede un afflusso di oltre 28 mila visitatori al giorno nel padiglione italiano, oltre 5 milioni nei sei mesi dell’evento. La prossimità al parco, oltre a rappresentare un forte vantaggio in termini di attrattività, garantirà anche un’eccellente visione del padiglione, in quanto non vi saranno strutture che ne ostacoleranno la visuale frontale e laterale. ll Padiglione dell’Italia si troverà vicino a quelli di India, Germania, Arabia Saudita, Giappone e Stati Uniti.
“La bellezza unisce le persone” è il claim scelto per guidare la partecipazione dell’Italia a Expo 2020, dove bellezza è intesa non in senso puramente estetico ma come connessione, come competenza, come innovazione e come veicolo della conoscenza, un codice di valori che da sempre contraddistingue l’identità italiana.
La narrazione del talento italiano però non come semplice rappresentazione nazionale emblematica di eccellenza, bellezza, arte, scienza e tecnologia ma una dimostrazione e divulgazione di come competenze, talenti e ingegni possono diventare promotori di nuove opportunità formative, imprenditoriali e professionali.
La bellezza come risorsa strategica per progettare il futuro attorno ad un modello di dialogo e collaborazione attivo tra popoli e nazioni, nel rispetto dei valori di autodeterminazione, concorrenza, diritti, innovazione e sviluppo sostenibile.
Il progetto dovrà interpretare la natura e le finalità dell’Esposizione del 2020 proponendo un modello di partecipazione non semplicemente espositivo, ma in grado di dare forma e visibilità alle capacità e abilità italiane già nella costruzione e nella realizzazione degli spazi, interni ed esterni, che siano espressione di smart building systems, di architettura digitale, di elementi attrattivi capaci di generare una forte visitor experience.
Gli elementi innovativi e digitali dovranno porsi come amplificatori dell’esperienza e stabilire un dialogo formale e strutturale con l’architettura che li ospita. Tutto ciò sempre con la massima attenzione al tema della sostenibilità dei materiali costruttivi e dell’impiantistica.
Il tema scelto dall’Italia per la sua partecipazione a EXPO 2020 Dubai sarà implementato nelle operazioni del Padiglione in modo completamente integrato da:
- Un “laboratorio di innovazione”. Reti ‘Fab Lab’ per artigiani e creativi che possono utilizzare, a basso costo, le tecnologie digitali in modalità ‘open source’. Centri di innovazione digitale in cui è possibile dimostrare come agire in modo creativo sul cambiamento e l’innovazione di aziende, territori e comunità professionali. Piattaforme didattiche e modelli di e-learning per lo sviluppo e la formazione di nuovi professionisti creativi e culturali. Corsi per “master” culturali;
- un “campo di gioco”. Un’area di gioco in cui i videogiochi ‘incontrano’ la cultura per esplorare il mondo dell’arte, la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica. Strumenti per la ‘trasformazione’ di opere museali in ‘giochi digitali’ ricostruendo i contesti artistici 3D, storie di pittori, antichi saperi e mestieri;
- un laboratorio per aziende e scienza. Seminari, incontri, eventi tra i “giganti” della produzione high-tech e le piccole e medie imprese di successo che rappresentano la componente più dinamica della nostra economia di esportazione. Uno showroom con i protagonisti principali delle partnership scientifiche e accademiche dell’Europa, del Mediterraneo e del Medio Oriente nei settori guidati dalla creatività;
- un polo interculturale. Incontri con scienziati e ricercatori coinvolti in progetti per la qualità della vita, l’ambiente, il cibo e la salute. Dibattiti tra esperti legali, antropologi ed educatori che lavorano sulla sfida di coniugare educazione e regolamentazione legale nei rapporti tra persone e culture finalizzati a progettare percorsi innovativi di “nuovi diritti” e a formare leve per la coesistenza pacifica e il superamento delle frontiere della religione, della razza e del genere;
- un palcoscenico. Teatri e sale da concerto come piattaforma per la cultura creativa nazionale e regionale per rappresentare i molteplici aspetti dei linguaggi creativi locali e la narrazione delle realtà territoriali. Spazi per le arti sceniche, l’artigianato, il museo e il patrimonio archeologico, aree che diventano patrimonio culturale “vivente” grazie alle tecnologie digitali.
Queste connessioni, per essere apprezzate dal grande pubblico di EXPO 2020 Dubai, saranno esposte con forti elementi iconici, oggetti, prodotti e strumenti che prendono forma con l’integrazione tra creatività, design e tecnologia.
In realtà, risponderanno soprattutto all’interesse del pubblico dei Millennials che è sempre più guidato non solo da un bisogno puramente informativo, ma anche dalla ricerca di elementi di significato esperienziale e seduttivo, come già avviene con il fascino esercitato da molti dei migliori prodotti italiani che l’industria della creatività ha su questa nuova generazione di consumatori.
L’obiettivo della partecipazione italiana sarà quello di utilizzare l’architettura del suo spazio espositivo per facilitare l’interazione e la partecipazione, superando il modello espositivo dell’edificio iconico, creando invece uno spazio aperto, un “palcoscenico” costantemente animato e accessibile dal vivo, oltre che da lontano, uno spazio per l’incontro, lo studio e la sperimentazione a disposizione di tutti i visitatori.
Questo spazio aperto avrà la forma di un tipico giardino all’italiana, celebrato nella storia e riprodotto in tutto il mondo. Uno spazio costruito integrando alberi, piante, aree verdi oltre a manufatti, oggetti, mobili ed elementi costruttivi che mostrano il prezioso paesaggio in cui la creatività e la cultura si sono sviluppate dal periodo rinascimentale, resterà esposto durante i 6 mesi dell’evento.
Il Padiglione italiano offrirà e presenterà opportunità di cooperazione e formazione interdisciplinare, offrendo una rappresentazione multimediale immersiva attraverso immagini, suoni, nuove tecniche di utilizzo della cultura e dell’arte, opere di talento e di design.
Una “fabbrica” in cui studenti, insegnanti, professionisti, imprenditori, manager pubblici e privati, istituzioni e visitatori possono lavorare insieme nel processo di trasformazione digitale dello studio, del lavoro e della produzione, diventando protagonisti attivi, capaci di interpretare e cogliere le opportunità generate dalla “rivoluzione” culturale e creativa in atto.
Un luogo dove imprenditori giovani e affermati possono condividere con i loro partner e potenziali investitori, vivere insieme per sei mesi generando un continuo scambio di idee, creando opportunità, lo sviluppo di stimoli, esperienze e buone pratiche da cui trarre ispirazione ed esempio.
Il potere simbolico di questo Giardino all’italiana sarà quello di sostituire le dimensioni fisiche e statiche del Padiglione con l’esperienza di un luogo di dialogo, scambio e discussione; stare insieme, condividere le conoscenze in forma interattiva e digitale, creare uno spazio esperienziale straordinario dentro e fuori i confini fisici dello Smart Village, dalle aree di attesa alle aree di degustazione e campionatura, dalla lounge all’area hospitality aziendale.
Per avvalorare la metafora del concept “Beauty Connects People” la progettazione architettonica del Padiglione Italiano dovrebbe prevedere una reinterpretazione in chiave metaforica delle simbologie e dei significati – solo sommariamente sotto elencati – che il giardino e i suoi componenti hanno rivestito nel corso dei secoli per la cultura dell’uomo e italiana.
La genesi del giardino è legata alla formazione delle prime città, quando si tratt. di creare un legame fra natura e architettura. In questo senso il giardino è già in origine una forma di rappresentazione dalla forte connotazione simbolica: è una sintesi armonica tra parti differenti, una metafora del caos della Natura sistematizzato in modo ordinato ed equilibrato grazie al genio dell’Uomo. Abbiamo scelto di rappresentare l’Italia mediante la metafora del giardino perché esso è una sorta di mondo nel mondo dove eccellenze, patrimoni, arti, saperi, tradizioni, lingue e culture diverse hanno fatto del nostro Paese un territorio fertile di straordinaria eterogeneità, ecletticità, ricchezza.
Avv. Simone Facchinetti